sabato 20 agosto 2016

Un menù formaggioso per la fattoria il Palagiaccio

Sono da sempre golosa di formaggi, soprattutto quelli freschi a pasta molle, oppure i pecorini non troppo stagionati. Sono golosa ma uso poco i formaggi nella mia cucina, amo gustarli in purezza, con una buona confettura o direttamente con il pane fatto in casa. Per cui quando ho visto il contest "Latti da mangiare 2.0" della fattoria il Palagiaccio ho deciso di partecipare per mettermi alla prova. 

Mi è arrivata a casa la scatola con i tre campioni di formaggi:
Blu Mugello, molto aromatizzato e cremoso
Tartufino del Mugello, che mi ha conquistata solo al profumo 
Gran Mugello, ottimo formaggio molto saporito.

Sono stata indecisa su cosa preparare, ho fatto vari esperimenti per capire le consistenze e i sapori, alla fine mi sono decisa per un antipasto: Polpette di pane con ripieno di tartufino e gazpacho di peperoni e un primo piatto: Spaghetti in viaggio dalla Garfagnana al Mugello.

Il menù che vi propongo è volutamente vegetariano, non perché io sia vegetariana, ma perché questo blog scarseggia di ricette di questo tipo e poi preferito utilizzare questi buonissimi formaggi facendoli risaltare il più possibile.

POLPETTE DI PANE CON GAZPACHO DI PEPERONI




Le polpette di pane sono uno dei metodi più classici per riutilizzare il pane avanzato, si preparano in molte regioni d’Italia, soprattutto al sud e vengono arricchite con vari ingredienti: Salumi, formaggi, spezie e altro. Io per questa volta le ho preparate semplicemente con pane ammollato in acqua, prezzemolo, un po' di scorza di limone e una panatura di semi di lino. Al interno ho messo un cubetto di formaggio tartufino.

Ingredienti per 4 persone
3-4 fette di pane raffermo, preferibilmente non salato
Mezzo spicchio di aglio
40 g di parmigiano reggiano grattugiato
Prezzemolo
Scorza di limone
Tartufino del Mugello
1 uovo intero
Sale
Olio Extravergine di oliva
Semi di lino per la panatura

Per il gazpacho di peperoni
1 peperone rosso
2 pomodori maturi
1 cipollotto fresco
Sale
Olio Extravergine di Oliva



Per prima cosa mettere in ammollo il pane in una ciotola con l’acqua, dopo circa dieci minuti strizzarlo bene. Preparare un trito con prezzemolo, aglio e scorza di limone ed unire al pane strizzato, aggiungere un uovo, il parmigiano grattugiato sale e pepe e mescolare bene. Formare delle palline e mettere al centro un cubetto di formaggio tartufino, impanarle nei semi di lino e cuocere in forno a 230°C per 10 minuti circa.
Per il gazpacho arrostire il peperone in forno o sulla griglia, metterlo in un sacchetto di carta quando è ancora caldo e lasciarlo “sudare” per una decina di minuti, in modo che la pelle si staccherà bene.
Dopo averlo spellato frullarlo con i pomodori, il cipollotto sale e aggiungere olio a filo in modo da ottenere un composto cremoso.
Servire Le polpette calde accompagnate dal gazpacho fresco.

SPAGHETTI IN VIAGGIO DALLA GARFAGNANA AL MUGELLO



Chi legge il mio blog sa che amo utilizzare i prodotti del territorio, questo titolo un po' "strano" deriva proprio da questo, sono partita come faccio spesso da un prodotto del territorio: il farro, in questo caso la farina di farro, ho trovato dei buonissimi spaghetti e non ho resistito a provare l'accoppiamento con le melanzane che ora sono di stagione e il profumatissimo Blu Mugello. Così i miei spaghetti si sono fatti un Viaggi dalla Garfagnana al Mugello ;-)

Ingredienti per 4 persone
360g di spaghetti di farro
2 melanzane tonde
150g di formaggio Blu Mugello
Sale 
Pepe 
Olio extravergine di oliva 



Sbucciare la melanzana, bucarla con una forchetta e cuocerla in forno a 250°C per 30 minuti oppure nel forno a microonde per 15 minuti alla massima potenza. Quando sarà della morbida frullarla con sale e un filo di olio.
In una padella scaldare un filo di olio con uno spicchio di aglio per insaporire, aggiungete la melanzana frullata e il Blu Mugello, amalgamate bene fino a che il formaggio non si è sciolto, regolate di sale.
Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli al dente e saltarli nel sugo, terminate il piatto con scaglie di Gran Mugello e una macinata di pepe nero.

Un grazie alla fattoria il Palagiaccio per gli squisiti campioni e per questo bellissimo contest!

Buon weekend a tutti
Ambra

lunedì 15 agosto 2016

Il Salamureci per un pranzo speciale

Questo post arriva con uno spaventoso ritardo, non me ne vogliano le "amiche di blog" Enrica, Marta, Chiara e Alice, ma veramente è stata un'estate piena di cose da fare.
Anche questa volta ci siamo ritrovate, questa volta siamo a casa mia, nel mio piccolo giardino vestito a festa per l'occasione, come sempre siamo noi: Enrica del blog Una Cena con Enrica, Marta e Chiara del blog La Cucina Spontanea e questa volta, finalmente, si è aggiunta Alice del blog Pane, Libri e Nuvole. Poi c'è la mia amica Federica, sempre pronta ad assaggiare nuove cose e che penso che se continua così aprirà un blog pure lei.


Questa volta il tema è la cucina del sud, io mi occupo degli antipasti, ho cucinato per la prima volta la caponata, uno dei miei piatti preferiti e poi ho preparato un piatto assaggiato durante un viaggio in Sicilia la scorsa estate, a Trapani: Il o La Salamureci.


Questo il menù della giornata:

Antipasto - Ambra
Caponata di melanzane e Salamureci 




Primo piatto - Enrica


Secondo Piatto - Marta e Chiara



Dolce - Alice 



Vino - Federica
Sirah

Preparazione del Salamureci
Per rifare questo piatto ho letto molte fonti, non si trovano molti articoli in quanto è un piatto un pò dimenticato, piatto povero della cucina Trapanese composto principalmente da pane raffermo, pomodori, basilico, aglio e mandorle.

Ingredienti per 6 persone:
4 fette di pane raffermo
6 pomodori maturi
mezzo spicchio di aglio
4/5 ciuffetti di basilico
una manciata di mandorle spellate
4/5 foglioline di menta
sale
olio extravergine di oliva

Tagliate i pomodori a cubetti e condirli con sale, olio extravergine e qualche foglia di basilico spezzettato. Lasciate riposare almeno mezzora.
Pestate in un mortaio il mezzo spicchio di aglio le mandorle, la menta e il basilico ed aggiungete il tutto ai pomodori.
Spezzettate il pane e mettete il tutto in una ciotola, se necessario aggiungete un pò di acqua fresca e mescolate, lasciate riposare almeno un ora.
Se desiderate lo potete servire con il pane a cubetti oppure bagnarlo ancora con un pò di acqua fersca e passarlo nel mixer (poco) per ottenere un composto più cremoso, che io preferisco.
Servire freddo con un filo di olio


Come sempre un grazie a tutte voi per aver condiviso le vostre ricette è stata una giornata splendida in cui abbiamo chiaccherato, riso e mangiato come sempre, alla prossima
Ambra

sabato 6 agosto 2016

50 anni di attività di un posto speciale

Esattamente 12 anni fa, nell'estate del 2005 iniziai a lavorare come cameriera, il mio primo posto di lavoro fu proprio quel ristorante, quel ristorante del mio paese che è conosciuto in tutta la provincia per i suoi Tordelli e che questa sera festeggia ben 50 anni di attività.
Dal Branduzzi ci si va principalmente per mangiare i tordelli, piatto tipico Lucchese, oltre a questi altre specialità sono i funghi, la cacciagione e la pizza. Ecco io sono una voce fuori dal coro perchè per me che non amo molto le paste ripiene la cosa più buona che fanno è proprio la pizza, fina e bella pomodorosa come piace a me.



Branduzzi e Corsagna vanno a braccetto, quando parli con qualcuno "di fuori" come si dice noi e nomini Corsagna le persone ti dicono: ah a Corsagna ci sono i tordelli boni, c'è la banda e la misericordia.
Ancora ricordo le prime serate passate a lavorare qui: ordini sbagliati, piatti e bicchieri rotti, ma mi sono divertita e cosa più importante ho imparato cosa vuol dire lavorare, cosa vuol dire "sacrificare" i sabati sera con gli amici. Quando parlo con altre persone che hanno fatto da giovani il lavoro di cameriere siamo tutti concordi sulla solita cosa: questo lavoro ti da tanto, ti aiuta a capire tantissime cose e serve per guadagnare quei soldini che da giovane ti permettono di avere un pò di indipendenza.

Ma torniamo a loro, alla famiglia Branduzzi, li conosco praticamente da quando sono nata, sono sempre stati li a 150 metri da casa, sono stati per me tanti gelati, tante pizze e tanti compleanni e cene con gli amici.
Gli anni passano e sembra veramente ieri quando il sabato sera mi mettevo la camicia bianca e il grembiulino rosso per andare a servire, sembra ieri che salutavo Narci al bar, andavo in cucina e sentivo Giova che urlava "Eccola la Ferilli!" (non vi chiedete il perchè di questo soprannome), ho passato qui quasi 6 anni della mia vita, li ho passati con loro, la famiglia Branduzzi: Elisabetta, Giulio, Giovanni e Narciso e le mie colleghe: Sabrina, Doretta, Carolina e Giulia. Sono stati degli anni intensi e belli, che mi hanno permesso di pagarmi gli studi all'università e per questo non smetterò mai di ringraziarli e voglio augurare a loro che possano festeggiare per molti altri anni compleanni come questi.

Nel 2010 mi sono laureata e pochi mesi dopo ho smesso di fare la cameriera per andare a fare il lavoro per il quale avevo studiato, tra i ringraziamenti della mia tesi scrissi questo:

"Ringrazio i proprietari, i colleghi e i clienti del Ristorante Branduzzi, per aver sempre creduto in me e per avermi aiutato a "mantenere" questi studi. Ho passato sei anni di lavoro e risate che non dimenticherò"

E allora buon anniversario a voi e stasera festeggiamo!

La vostra Ferilli ;-)