Quella di oggi è una ricetta della memoria, una di quelle ricette che ti portano indietro nel tempo, una di quelle cose che ho sempre visto fare e che a casa mia non è mai mancata.. non so bene da dove nasce, ho provato a chiedere a diverse persone ma non ho trovato spiegazioni. Quello che so è che io ci vado matta!
Quando ho visto che Tamara del blog "un pezzo della mia Maremma" era ambasciatrice per la settimana dei cavoli del calendario del cibo italiano promosso da AIFB ho pensato subito al cavolo stracinato.. ed eccolo per voi!
Come vi ho detto questa è una ricetta dei ricordi, il primo ricordo me lo ha dato la mia mamma che quando le ho chiesto se sapeva da cosa nasceva la ricetta mi ha risposto che non lo sapeva ma che mia nonna Carla lo faceva e lo faceva cuocere ore ed ore sulla stufa di cucina in un pentolone, ha aggiunto buono come lei non mi è mai venuto.
Il secondo ricordo lo porto io, ci sono state un paio di estati al mio paese in cui noi ragazzi mettevamo in scena delle piccole commedie, quasi tutte in dialetto, i nostri insegnanti erano Vincenzina e Natalino due signori che scrivevano poesie e commedie, in particolare Vincenzina, nonna di due delle mie migliori amiche mi ha cresciuta e la ricorderò sempre, ricorderò quando la mattina del mio matrimonio insieme ad altre signore del paese mi aspettava con gli occhi emozionati "sul crociale" solo per darmi un bacio, Una di questa commedie, se non mi sbaglio, si chiamava Filomena e in una delle scene c'erano tre vecchiette sedute su una panchina che parlavano, davanti a loro passava un signore che stracinava (strascicava) un sacco di juta con dentro dei cavoli e una delle tre donne chiedeva: "Mario che fai?" e lui, prendendola in giro rispondeva: "il cavolo stracinato!"
Se digitiamo in internet la parola cavolo stracinato vengono fuori diverse varianti di cavolo pasticciato o comunque rifatto, solitamente si tratta di cavolfiore, ecco in questa ricetta il cavolo è quello cappuccio e non è rifatto ma cotto nel vino rosso, pochi ingredienti ma un gusto intenso!
Ingredienti
Mezzo cavolo cappuccio bianco
300 ml di vino rosso
1 spruzzata di aceto di vino bianco
1 spicchio di aglio
olio Extravergine di oliva
Tagliate il cavolo cappuccio a listarelle, sciacquatelo sotto l'acqua corrente. Scaldate l'olio e fate insaporire con uno spicchio di aglio schiacciato. Quando è caldo aggiungete il cavolo, fate soffriggere qualche minuto. Spruzzate con un pò di aceto e sfumate con il vino.
Abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere a fuoco bassissimo per almeno 2 ore, aggiustate di sale a gustatevi questo piatto povero ma pieno di sapore!
Buona settimana!
Ambra
Sante nonne, mamme, zie e tutte coloro che ci hanno insegnato a cucinare e tramandato piatti così belli e buoni! Ti abbraccio cara Ambra. :-)
RispondiEliminaDavvero, ognuna di loro mi ha dato e mi da qualcosa!! Un abbraccio a te Fabiola!!!
EliminaIl cavolo mi piace in tutti i modi ma ci credi che così non l'ho mai fatto?
RispondiEliminaEd è bellissimo leggere dei tuoi ricordi, sembrano così genuini e "antichi"...come di una realtà in via di estinzione.
Un abbraccio cara Ambra!
Ci credo! É una ricetta che credo si faccia solo dalle mie parti già a Lucca credo che non si cucini più cosi 😉! Grazie cara Alice, mi fa molto piacere che ti piacciono i miei ricordi ❤️
EliminaLe ricette che sono legate ai ricordi, sono sempre le più buone.brava!
RispondiEliminaGrazie!!
EliminaCara Ambra mi hai messo una grande curiosità addosso, proverò il tuo cavolo sicuramente, oltre ad amare intensamente tutti ic avoli fatti in tutti i modi sono molto curiosa e "affamata" di nuove ricette e se sono di famiglia, delle nonne ancora meglio, mi è piaciuto il tuo racconto pieno di amore per il posto dove abiti e le persone che ti stanno vicino da anni, nonne zie amiche e amici, questo succede nei piccoli centri e purtroppo molto poco nelle città grandi, tienitelo caro...un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Tamara! Quando lo avrai provato fammelo sapere.. Amo tanto il mio paese anche se non ci vivo più,ma ci torno sempre appena posso!la vita a volte ci porta un pó lontano,per fortuna non troppo 😉 Grazie, un abbraccio
Eliminami sono dimenticata di ringraziarti per il tuo contributo ;)
RispondiEliminaI ricordi sono importanti, ci segnano per sempre. Gli odori i sapori da tenere gelosamente!
RispondiEliminaBuongiorno Sabrina è davvero così!
EliminaCiao Ambra,
RispondiEliminadopo aver letto il tuo post mi è venuto in mente che mesi fa avevo iniziato a scrivere la ricetta del cavolo strasciàto, ricetta tipica livornese, molto diversa dalla tua anche se ha lo stesso nome. Ho vinto la pigrizia ed ho finito il post... grazie anche per il tuo racconto, è bello condividere i ricordi. Ti aspetto presto ciao.
Ciao Enrica, mi fa piacere ho visto il tuo post e voglio provare a fare il cavolo anche così!! Ci vediamo presto Un abbraccio e buona giornata
EliminaAmbra